Autore: Adelaide Cantafio
“morbida pennellessa
sotto un azzurro d’archi
di certezze,
oltre l’adesso
di ogni cancello falso di pensieri,
mii tinteggiava giochi di chimere
pianeti sconosciuti
entro stagioni ignote
e ad angoli di quiete
sogni indolori
per notti/alcove tutte da godere,
in luce d’incrocio,
di occhi levati e chini,
a scorrere sorrisi
quando,
suggendo stelle,
inghiottivamo soli
e sorbivamo lune
e, se,
di quelle notti
ho conosciuto il nero …
ch’era cavo…
da reclusorio fisso
nel fondale,
ho atteso
voce di Mare,
pronta a sbiadirmi
il cupo del dolore,
e onde pietose
a echeggiarmi
miti e dolci
le parole”