Grande è l’incanto e aspetta
del dolce riverbero ch’è lieve
porta con se l’odore dolce della pieve
quel bianco profumato ch’è di neve
dove tra colli sfuma una chiesetta.
Si bea la vista su brume salienti
tra le selci e i brulli arbusti
di quell’umido che sale incontra
l’occhio
che travasa l’orizzonte e i gusti.
M’è soave
il trasbordar d’umore e i venti
che scendono l’altura
e vanno a contrastar gli incanti
dell’inverno che inizia a trasmigrare.
È
quella rugiada agli occhi
un velo d’emozione e incanta
quel tramestio lontano che disbanda
ai tocchi d’un umile campana.
Ed è sussurro
quel tenue flusso che irrora l’aria
e sa d’ulivo
fa saggiare col pensiero
questo respirare ch’è di pace!
Poesia pubblicata il 20/02/2012
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