Autore: mp47pasquino
Orsù
domandami le discrasie
quel mietere la mente
e dicerie,
lambiscimi
senza scivolare
che sia solo volatile
prestanza,
lasciami quell’arroganza
schiava che gioventù
mi cova.
Ti sarò giaciglio
e la tua alcova
alla ragione, fonte sacra
sempre viva a gettar scompiglio,
ravviverà l’oscuro fato
scavando fosse ai santi
e sul sagrato, la mia vita
ti porgerò lavata.
Aliena la viltà
concupiscimi l’ebrezza
della fede, che insorge bellicosa,
disanima il di me che olezza
che rasenta il gusto e l’umiltà.
Oh Tu che puoi
dare vita e morte
dispensami dal soffrire
ancora,
caccia l’angoscia che mi fa impazzire
alla vista di tante morti ognora
ricacciami il disgusto
nell’ortodossia…
dover pensare che tal trambusto
premio di vita sia
dell’ideale uomo, di santa Cristiania.
Poesia scritta il 01/02/2010