Autore: mp47pasquino
Or che essenza
è priva d'ogni senno
sguazzo impervio nel disegno
d'esternare il mio latrato.
Di muschio
avvolte ebbrezze
con rugiada odor di maschio
mi tuffo serio e districo carezze
Avvolto il pianto
da lacrima sublime
mi lascio andare e canto
mentre la tua mano mi deprime.
Dinoccolato e assiso
disteso su di te preciso
al tuo riscontro lascio impronta
da calcare con l'icona che raffronta.
Mendico d'essenza
spuria,
gioveranno timori e astinenza
nel rosolarsi
per uno sguardo avaro
fredderà l'ardore
di quest'amore ignaro.
Eppur longeva la tua sorte
lotta senza tema
e poi risorge
nel pretestuar almeno
una certezza
di quest'avaro ameno,
che ti nega la carezza.
Oblio,
dell'intimo scadente
scende e si disperde nel latente
ed il vanto non si placa
mentre asperge vaga
lacrima, che avara scende
e si disperde all'io
Dovresti eccellere
d'umano
dietro quel sorriso disumano
quasi un ghigno senza riguardo
ti rumina beffardo
tra quelle gote tue…
piene del tuo lardo
Poesia pubblicata il 19/11/2009
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