Tenera creatura
Intonsa,
diafana di quel chiarore
che nulla frange
a spigolar di morbidi guanciali
la bocca porge
carni da baciare
Se fosse
un albergar congiunto,
alcova, tenero pertugio tesse
quell’alitar che spira
tra collo e lobi
Tengo a te
in questo districar tra rovi
l’unica mora
mi si presta al morso
che sulle labbra m’arde
bacio di passione
io so che tremi
tra le mie braccia ti dimeni
e canti lodi al cielo
di questo strano amore
il nostro s’è pervaso
di lamponi e more
Ti poni essenza e fiore
del nettare mi fai tua confettura
di miral natura giaci
tenera e pungente creatura.
Autore: mp47pasquino
Poesia pubblicata il 18/04/2012
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